La conciliazione paritetica, espressamente prevista dall’art. 141 ter del Codice del Consumo, è un metodo di risoluzione alternativa delle controversie che permette di dirimere i contenziosi tra consumatori e aziende in maniera rapida, semplice ed economica.
La conciliazione paritetica si basa su protocolli sottoscritti tra le associazioni dei consumatori e la singola azienda (o associazione di categoria) che stabiliscono le regole cui le parti devono attenersi per risolvere le singole controversie.
La procedura di conciliazione paritetica è su base volontaria ma in alcuni settori, come ad esempio quello delle telecomunicazioni, la procedura di conciliazione è diventata obbligatoria per legge quale condizione di ammissibilità per un eventuale successivo giudizio ordinario. Da gennaio 2017 anche per le controversie afferenti al settore dell’energia elettrica e gas è diventato obbligatorio esperire il tentativo di conciliazione prima di poter adire le vie legali.
Il procedimento è caratterizzato dalla presenza di due conciliatori: uno, rappresentante del consumatore e l’altro, rappresentante dell’azienda con cui è sorta la controversia. Il ruolo dei conciliatori non consiste nel determinare la ragione oppure il torto delle parti, ma cercare di aiutare alla risoluzione della controversia, suggerendone una soluzione.
L’accordo raggiunto dalle parti viene sottoposto al consumatore il quale è libero di accettare la soluzione proposta o di rivolgersi alla giustizia ordinaria. Lo stesso, comunque, riveste efficacia giuridica ai sensi dell’art.1965 del cod. civile. Le parti, quindi, devono rispettare quanto è stato previsto dal verbale di conciliazione.
Condizione essenziale per l’avvio di una conciliazione paritetica è che il consumatore presenti un reclamo all’azienda; se questo non viene considerato o se la risposta fornita dalla stessa azienda risulta inadeguata, si può attivare la procedura di conciliazione che deve necessariamente concludersi entro un termine prestabilito.
Lo strumento della conciliazione paritetica risulta oltretutto molto economica posto che sia l’attivazione sia la gestione della pratica di conciliazione sono totalmente gratuite per il consumatore