Cos’è l’arbitrato?
Il termine “arbitrato” viene spesso correlato a procedimenti giudiziari specifici, ad indirizzo specialistico e spesso complessi e/o costosi, nei quali le parti sono solitamente grandi aziende, nella maggior parte dei casi multinazionali che non vogliono affidare la controversia alla giurisdizione di questo o quel paese. Pur essendo un’opinione molto diffusa tra i più, non è corretta.
L’arbitrato è in realtà uno strumento di risoluzione alternativa dei conflitti col quale risolvere ogni tipo di controversia: dalle più specialistiche e complesse, a quelle più semplici e di modesto valore economico.
Tutto ciò è possibile grazie a tempi di procedura molto più rapidi rispetto ad un classico procedimento giudiziale e con regole e tariffe prefissate: il procedimento arbitrale, nella maggioranza dei casi, risulta addirittura più rapido ed economico rispetto ad un procedimento civile svolto in Tribunale.
L’istituto dell’arbitrato è previsto dal Codice di Procedura Civile (libro IV, titolo VIII, artt. 806-840) per risolvere liti vertenti su diritti disponibili. È fatto espressamente divieto di ricorrere all’arbitrato per materie relative al diritto di famiglia e per quelle “che non possono formare oggetto di transazione”; l’unica limitazione posta all’arbitrato è costituita dall’indisponibilità del diritto e quindi dalla mancanza di capacità negoziale sullo stesso.
La scelta di affidare la risoluzione della controversia ad un arbitro o ad un collegio arbitrale può essere fatta dalle parti direttamente alla redazione del contratto con l’inserimento di una apposita clausola compromissoria o, successivamente dopo l’insorgere della controversia, con la sottoscrizione di un apposito accordo, il compromesso arbitrale.
Le tempistiche brevi unite ai costi contenuti fanno si che l’Arbitrato diventi quindi lo strumento più adatto per la risoluzione di tutte le controversie
Tempi rapidi e costi contenuti, non solo rendono l’Arbitrato amministrato lo strumento d’elezione per risolvere tutte le controversie fra aziende –complesse o semplici, di valore elevato o di modesto valore– ma ne fanno lo strumento più efficace in materia condominiale, nelle locazioni, nelle compravendite immobiliari, nelle controversie statutarie e, in generale, per tutte le liti su diritti disponibili.